Pazzesco, semplicemente pazzesco.

Pazzesco, Semplicemente Pazzesco

Rivedere il “protocollo” per la somministrazione dei vaccini, è un dovere politico. Ma soprattutto è una esigenza sanitaria. In presenza dell’epatite, non possono e non devono essere somministrati i vaccini anti-epatite “perché mancano gli anticorpi”. Purtroppo, nel nostro caso non è stata tenuta presente questa eventualità. Eppure il Servizio Sanitario Nazionale era a conoscenza della presenza dell’EPATITE. Infatti Sin dal mese di dicembre 1998, il bambino viene seguito, e monitorato, dal Centro di Epatologia Pediatrica della “Fondazione IRCCS Cà Granda – Ospedale Maggiore Policlinico” di Milano, con cadenza semestrale fino all’età di dieci anni circa, e successivamente con una cadenza annuale.
Il 28 aprile 1999 viene effettuato il prelievo sul bambino e il 3 maggio 1999 con esito: HCV RNA: POSITIVO, e viene rilasciata la seguente dichiarazione, di cui il SSN era a conoscenza. Ma non ne ha tenuto conto.
“Si certifica che il bambino, ….. nato il …… a Como, è affetto da infezione cronica da virus HCV (genotipo 1B). Tale infezione causa una lieve costante elevazione degli esami di funzionalità epatica” Clinica Pediatrica Prima dell’Università di Milano Istituti Clinici di Perfezionamento, Ambulatorio di Epatologia Pediatrica: Responsabile Dott.ssa ….. Confermato e riportato dalla Pediatra del Bambino.
Documentazione allegata, e di cui il Sevizio Sanitario Nazionale NON HA TENUTO CONTO. (Perché?)
In presenza di questi risultati NON AVREBBERO DOVUTO ESSERE SOMMINISTRATI I VACCINI DEL 15 LUGLIO 1999 E DEL 23 SETTEMBRE 1999, COME RITENUTO OPPORTUNO DALLA “RESPONSABILE DELL’AREA TERRITORIALE PREVENZIONE DELL’ASL” NEL 2015. Per lo Stato non conta niente il fatto che la responsabile dell’Area Territoriale Prevenzione dell’ASL, invitando il ragazzo “…per la somministrazione del richiamo della vaccinazione contro le seguenti malattie: DIFTERITE TETANO PERTOSSE… in presenza della patologia dell’Epatite, Visti gli esiti dei prelievi, in assenza di anticorpi, ritiene dover sospendere le vaccinazioni.” In evidente possibile contrasto e/o causa di ulteriori danni.

Non solo. Le analisi e la ricerca del DNA del ragazzo e dei genitori, escludono che la patologia, di cui il ragazzo è portatore, sia di natura “presumibilmente genetica” come inizialmente sostenuto dalla C.M.O. di Milano.

Pazzesco, veramente pazzesco. Dopo il danno anche la beffa. Lo Stato che attraverso il S.S.N (ASL) ti ha reso invalido per tutta la vita, invece di aiutarti, nega di fatto la documentazione richiesta.

E tutto ciò, in uno Stato di Diritto, non conta. Per la giurisprudenza, in questo caso, il cittadino danneggiato è il colpevole, mentre il Servizio Sanitario Nazionale che ha somministrato il vaccino e che ha certificato la patologia dell’Epatite, non avrebbe nessuna responsabilità.
Ma è Questo lo Stato di Diritto?
Questo è lo Stato che tutela solo i più forti. Uno Stato che è debole con i forti, e forte con i deboli.

Vaccini e disturbi - bambino/a

“…Alla luce di tutto quanto riportato nella ricostruzione dei fatti con l’anamnesi, nell’analisi della documentazione clinica esistente, nonché degli aspetti giuridici legati alla legge 210/92, è possibile affermare con ragionevole sicurezza che fra le vaccinazioni e la reazione avversa, esiste un nesso causale, o quanto meno concausale.”

Vaccini e disturbi - siringa

“…Pur di negare il nesso causale con i vaccini, in molte occasioni vengono avanzate ipotesi assolutamente indimostrate e indimostrabili, al solo scopo di coprire le responsabilità per mancata vigilanza, anche incolpevole, dello Stato e per lui, del Servizio Sanitario Nazionale.”

…Si tratta semplicemente di ammettere che l’incidente può capitare (forse in numero superiore a quello dichiarato possibile dal Ministero della Salute), e quindi riconoscere il danno provocato, senza trincerarsi dietro la formula “…presumibilmente genetica…” per non riconoscere il danno.

Vaccini e disturbi - sito

In un paese civile, quale il nostro pretende di essere, riconoscere un errore, anche quando non c’è dolo, non può essere motivo di scandalo ma l’occasione per correggere eventuali distorsioni nelle procedure e nelle somministrazioni di farmaci, come appunto sono i vaccini.