Breve commento
Non è assolutamente in discussione la validità dei vaccini […].
Si tratta semplicemente di ammettere che l’incidente può capitare e quindi riconoscere il danno provocato.
Chi sono i produttori di quei vaccini e quali sono i reali componenti?
Non va infatti dimenticato che in quegli anni, veniva tranquillamente usato il mercurio, metallo pesante, per la conservazione dei vaccini. Questo metallo dal 2003 è considerato fuori legge (sicuramente a causa dei danni prodotti), e non può essere più usato per la produzione e conservazione di prodotti farmaceutici e diagnostici.
-Si fa altresì notare che alla CMO una sola persona ha visitato il bambino mentre il verbale porta la firma di tre persone, tre militari. Come mai? -Domanda: tutto questo è regolare? E’ nel rispetto delle leggi e della deontologia Medica?
Mentre Il funzionario del Ministero della Salute, ha firmato la dichiarazione di non accoglibilità del ricorso senza aver mai visto il bimbo senza neanche aver letto e approfondito l’analisi della documentazione.
Ciò che però ci indigna maggiormente è la mancanza di etica morale e professionale di chi, pur di non riconoscere le responsabilità si trincera dietro la formula “…presumibilmente genetica…” per non ammettere l’errore.

Anche le ricerche del DNA effettuate sul ragazzo e sui genitori escludono la possibilità del “presumibilmente genetica” della patologia.
“Non ci sono ipotesi di difetti genetici che possano aver determinato il danno neurologico di cui il ragazzo è effetto”.
Il fatto che vengano esclusi difetti genetici, sia nel ragazzo, sia nei genitori, conferma che il danno è certamente da attribuirsi a causa esterna, cioè i vaccini.
(tutti i dati a cui si fa riferimento possono essere consultati con richiesta scritta).
La causa della atrofia cerebellare che ha colpito il bambino è certamente da ricercare in un “elemento esterno” che l’ha provocata. Ma c’è di più. Lo specialista in neuropsichiatria che ha visitato il bambino, nella sua relazione afferma che: “…se si fosse trattato di malattia genetica il bimbo nell’arco di un anno sarebbe andato incontro a morte certa. Invece, per fortuna, essendo la malattia di natura acquisita essa viene combattuta e ridotta con la cura, e i risultati si vedono…”.
In un paese civile, quale il nostro pretende di essere, riconoscere un errore, anche quando non c’è dolo, non può essere motivo di scandalo ma l’occasione per correggere eventuali distorsioni nelle procedure e nelle somministrazioni di farmaci, come appunto sono i vaccini. Quali interesse si cerca di tutelare (pensiamo per un errore certamente non voluto), anche di fronte all’evidenza dei fatti?
Successivamente ci siamo anche rivolti alla magistrature per far valere i nostri diritti. Con esito a dir poco sconcertante.
“…Alla luce di tutto quanto riportato nella ricostruzione dei fatti con l’anamnesi, nell’analisi della documentazione clinica esistente, nonché degli aspetti giuridici legati alla legge 210/92, è possibile affermare con ragionevole sicurezza che fra le vaccinazioni e la reazione avversa, esiste un nesso causale, o quanto meno concausale.”

“…Pur di negare il nesso causale con i vaccini, in molte occasioni vengono avanzate ipotesi assolutamente indimostrate e indimostrabili, al solo scopo di coprire le responsabilità per mancata vigilanza, anche incolpevole, dello Stato e per lui, del Servizio Sanitario Nazionale.”
…Si tratta semplicemente di ammettere che l’incidente può capitare (forse in numero superiore a quello dichiarato possibile dal Ministero della Salute), e quindi riconoscere il danno provocato, senza trincerarsi dietro la formula “…presumibilmente genetica…” per non riconoscere il danno.

In un paese civile, quale il nostro pretende di essere, riconoscere un errore, anche quando non c’è dolo, non può essere motivo di scandalo ma l’occasione per correggere eventuali distorsioni nelle procedure e nelle somministrazioni di farmaci, come appunto sono i vaccini.