Quale giustizia?
Difficilmente la verità viene onorata quando ci sono interessi economici da preservare e tutelare a favore delle grandi lobbies.
Spesso ci si rende conto che i cavilli giuridici possono dare ragione ha chi in realtà ha torto. E’ come condannare un innocente ed assolvere il colpevole.
Ecco perchè Gli interesse dei potenti prevalgono anche nelle aule dove si amministra la Giustizia
La sentenza della Corte d’Appello di Milano, induce al sospetto che la decisione fosse già stata presa prima di conoscere i fatti e i motivi del ricorso.
Infatti, considerata la brevità dell’udienza (non più di 5 minuti) senza aver consentito di poter esporre i fatti, viene il dubbio che non siano state lette attentamente le motivazioni del ricorso.
Non sappiamo se questa procedura sia corretta (non siamo esperti giuristi), ma certamente non impedisce di avere dei dubbi sul modo di procedere nella ricerca della verità.
Ma ciò che fa ancor più male è la constatazione che anche la “Giustizia” non sembra interessata alla ricerca della verità. Vi è il sospetto che “i poteri forti” possano aver condizionato anche l’iter per la ricerca della verità nelle aule (o dietro le quinte) di giustizia.
Certo, è solo una ipotesi. Ma da come si sono svolti i fatti, non ci sentiamo di pensarla diversamente.
Certamente le motivazioni che stanno alla base della precisa volontà di non voler riconoscere il nesso causale con il danno da vaccino, secondo noi, non sono di ordine medico.

– Il riconoscimento del danno da vaccino rischia di aprire un dibattito sia sulla loro obbligatorietà, ma soprattutto, sulla loro totale sicurezza.
– Il riconoscimento del danno da vaccino comporta un indennizzo per il danno provocato.
– Ma comporta anche una maggiore responsabilità della struttura sanitaria pubblica, come le ASL che devono esercitare maggiori controlli sui vaccini e accertarsi che non ci siano contro-indicazioni con eventuali patologie di cui il destinatario potrebbe essere affetto.
– Ma soprattutto chiama in causa la responsabilità delle case farmaceutiche che hanno prodotto, e producono, i vaccini.
Ecco perché è molto più comodo trincerarsi dietro la formula “presumibilmente genetica” per non ammettere le proprie responsabilità.
E intanto i danneggiati si arrangino.
Fa specie che ogni volta che si tenta di evidenziare il nesso causale con i danni provocati dai vaccini si parla subito di “ malattie genetiche o sconosciute” anche quanto i fatti smentiscono queste affermazioni.
Spesso, anche nel campo della salute, gli interessi economici (come nel caso dei vaccini) influiscono e condizionano il dibattito su una materia delicata come la salute. Le cronache che parlano di possibili presunte morti a causa dei vaccini, rappresentano una spia da non sottovalutare.
Difficilmente la verità viene onorata quando ci sono interessi economici da preservare e tutelare a favore delle grandi lobbies. Gli interesse dei potenti, spesso, prevalgono, anche nelle aule dove si amministra la Giustizia.
Aldilà del fatto che il “…presumibilmente…” non esclude nessuna ipotesi, quindi neanche quella della responsabilità dei vaccini, di chi li ha prodotti e chi li ha somministrati, rimane il fatto che né l’ASL, né il Ministero della Salute e neanche il Tribunale e ancor meno la Corte di Appello, ci hanno saputo dire “ chi e che cosa” ha provocato il danno a nostro figlio.
Ecco perché non ci riteniamo soddisfatti delle giustificazioni del Servizio Sanitario Nazionale, e ancor meno dei giudizi della Magistratura.
La verità viene prima di ogni altro interesse.
Noi genitori vogliamo sapere chi e che cosa ha ridotto nostro figlio (insieme ad altre centinaia di ragazzi) in quella situazione.
L’ASL prima e il Ministero della Salute poi, non ci hanno mai comunicato cosa può essere realmente successo. Perché?
Viene il sospetto che avessero qualche responsabilità da nascondere.
“…Alla luce di tutto quanto riportato nella ricostruzione dei fatti con l’anamnesi, nell’analisi della documentazione clinica esistente, nonché degli aspetti giuridici legati alla legge 210/92, è possibile affermare con ragionevole sicurezza che fra le vaccinazioni e la reazione avversa, esiste un nesso causale, o quanto meno concausale.”

“…Pur di negare il nesso causale con i vaccini, in molte occasioni vengono avanzate ipotesi assolutamente indimostrate e indimostrabili, al solo scopo di coprire le responsabilità per mancata vigilanza, anche incolpevole, dello Stato e per lui, del Servizio Sanitario Nazionale.”
…Si tratta semplicemente di ammettere che l’incidente può capitare (forse in numero superiore a quello dichiarato possibile dal Ministero della Salute), e quindi riconoscere il danno provocato, senza trincerarsi dietro la formula “…presumibilmente genetica…” per non riconoscere il danno.

In un paese civile, quale il nostro pretende di essere, riconoscere un errore, anche quando non c’è dolo, non può essere motivo di scandalo ma l’occasione per correggere eventuali distorsioni nelle procedure e nelle somministrazioni di farmaci, come appunto sono i vaccini.