Riflessioni

CONSIDERAZIONI:

Chi risponde a questi interrogativi?

La certificazione del danno, comporta una serie di responsabilità e conseguenze, quali:

– Aprire le porte alle numerose richieste di risarcimento;

– Chiamare in causa anche le case farmaceutiche che hanno prodotto quei vaccini;

– Le responsabilità di chi non ha effettuato maggiori e più severi controlli e non ha vigilato attentamente;

– Le responsabilità di verificare che non ci siano contro-indicazioni con eventuali patologie di cui il destinatario dei vaccini potrebbe essere affetto;

– Ma, soprattutto, si teme l’apertura di un dibattito sulla obbligatorietà dei vaccini.

Ecco perché è più semplice trincerarsi dietro la formula “presumibilmente genetica…” per non riconoscere del danno da vaccino.

Una semplice dichiarazione di non sussistenza di nesso causale, riduce e annulla il riconoscimento delle responsabilità di chi deve dare delle risposte ai quesiti fin qui esposti.

Cosa dire di fronte a tutto questo? Ma soprattutto, chi risponde a questi interrogativi?

Pur di negare il nesso causale con i vaccini, in molte occasioni vengono avanzate ipotesi assolutamente indimostrate e indimostrabili, al solo scopo di coprire le responsabilità per mancata vigilanza, anche incolpevole, dello Stato e per lui, del Servizio Sanitario Nazionale.

Una semplice dichiarazione di non sussistenza di nesso causale, riduce e annulla il riconoscimento delle responsabilità di chi deve dare delle risposte ai quesiti fin qui esposti.

Vaccini e disturbi - sito

CONSIDERAZIONI

La superficialità del comportamento umano (anche di Medici, Magistrati, funzionari pubblici ecc…), qualche volta danneggia l’utente-cittadino.

Quello che qui vogliamo sottolineare è come queste persone, che devono applicare le legge e i regolamenti, le interpretano e le applicano secondo la “loro” volontà.

Magari secondo la “loro” formazione ideologica e a volte anche politica, o ancora peggio, secondo la loro convenienza ed interesse che da tale comportamento ne può derivare.

Si, perché l’errore può capitare, basta saperlo, e volerlo, riconoscere.

In un paese civile, quale il nostro pretende di essere, riconoscere un errore, anche quando non c’è dolo, non può essere motivo di scandalo ma l’occasione per correggere eventuali distorsioni nelle procedure e nelle somministrazioni di farmaci, come appunto sono i vaccini.

E’ il non volerlo riconoscere che ci preoccupa.

L’ASL nel 2004, su esplicita richiesta, non ha fornito i lotti vaccinali, come espressamente richiesto, trincerandosi dietro la scusa che i registri che contenevano quei dati erano andati persi durante il trasloco. Con la negazione dei dati richiesti, l’ASL ci induce a pensare che, forse, c’è una precisa volontà di non far emergere la VERITA’.

Ci indigna la mancanza di etica morale, e professionale di chi, pur di non riconoscere le responsabilità, si trincera dietro la formula “…presumibilmente genetica…”

Se si entra nel merito delle considerazioni di natura medica (per altro documentate e agli atti), viene da domandarsi: come mai il CTU (Consulente Tecnico Unico) nominato dal Tribunale per la ricerca della verità, alla fine della sua relazione esprime il parere di non causalità tra la patologia e i vaccini, mentre nel corso della visita medica e negli incontri con i Consulenti di Parte, la sua opinione sembrava essere ben diversa?

Infatti, unanimemente, gli stessi avevano convenuto di “ non dover sottoporre ad ulteriori stress il bambino, tanto era evidente la situazione clinica”.

Viene da chiedersi se tale comportamento sia perfettamente consono al giuramento di Ippocrate che ogni medico fa all’atto dell’inizio della sua carriera professionale.

Chi, e che cosa, gli ha fatto cambiare parere?

Perché lo stesso CTU, alla data della prevista consegna della sua relazione aveva chiesto un ulteriore proroga?

Questo comportamento legittima il sospetto che qualche interferenza possa esserci stata.

E poi, in un processo, chi controlla la veridicità delle affermazioni fatte dal consulente per la ricerca della verità?

Altro esempio di come qualche volta anche nei Tribunali la ricerca della verità può passare in secondo piano.

Perché non si dice una parola sul fatto che l’ASL non ha fornito le documentazioni (come richiesto) sui lotti vaccinali?

“…Alla luce di tutto quanto riportato nella ricostruzione dei fatti con l’anamnesi, nell’analisi della documentazione clinica esistente, nonché degli aspetti giuridici legati alla legge 210/92, è possibile affermare con ragionevole sicurezza che fra le vaccinazioni e la reazione avversa, esiste un nesso causale, o quanto meno concausale.”

Vaccini e disturbi

“…Pur di negare il nesso causale con i vaccini, in molte occasioni vengono avanzate ipotesi assolutamente indimostrate e indimostrabili, al solo scopo di coprire le responsabilità per mancata vigilanza, anche incolpevole, dello Stato e per lui, del Servizio Sanitario Nazionale.”

…Si tratta semplicemente di ammettere che l’incidente può capitare (forse in numero superiore a quello dichiarato possibile dal Ministero della Salute), e quindi riconoscere il danno provocato, senza trincerarsi dietro la formula “…presumibilmente genetica…” per non riconoscere il danno.

Vaccini e disturbi

In un paese civile, quale il nostro pretende di essere, riconoscere un errore, anche quando non c’è dolo, non può essere motivo di scandalo ma l’occasione per correggere eventuali distorsioni nelle procedure e nelle somministrazioni di farmaci, come appunto sono i vaccini.