Al Presidente della Repubblica

Como 28- 11-2018

 

 

Personale

 

                                                                                        Al   Presidente della Repubblica Italiana                                                                                 On.Sergio Mattarella

                                                                  Palazzo del Quirinale  Roma

 

Oggetto: Appello comunicazioni- in merito al sollecito per il riconoscimento del danno. come previstodalla legge 210/92


Signor  Presidente della Repubblica, il  ricorso  alla  Sua autorità è frutto della  fiducia totale e convinta  nelle Istituzioni che operano  sempre nell’interesse della collettività  e del cittadino che ne è il soggetto principale.

Vogliamo  continuare a  credere  in  uno  Stato che ha  al centro dei  suoi

interessi  la dignità del cittadino, dove le istituzioni  non  siano  solo  un insieme
di regole,  ma vera garanzia a tutela  della dignità della persona  umana.

          Per questo ci rivolgiamo al Suo alto  Magistero  perché  crediamo che il cittadino sia sempre  il “soggetto” dei valori  espressi nella Costituzione.

Più volte ci è stato  suggerito di  rivolgerei ad  enti,  gruppi  o associazioni (ancorché a   personalità politiche   o  partiti), al  fine  di  tutelare    le  nostre (legittime)  ragioni.

Abbiamo declinato questi  suggerimenti  perché convinti  che il  cittadino, con  la sua individualità, prima  ancora  che come  aderenti a gruppi organizzati, sia il diretto interlocutore nel rapporto con le Istituzioni.

                       In  un  paese civile, quale   il   nostro   pretende di  essere,  riconoscere   un errore,  anche quando non  c’è  dolo, non  può  essere  motivo di  scandalo, ma l’occasione per correggere eventuali distorsioni  nelle procedure e nelle somministrazioni di farmaci, come  appunto sono  i vaccini.

E’ nostra  ferma  convinzione che i  vaccini siano  una  conquista  di civiltà,

ancor  prima  che sanitaria.  l  benefici ottenuti nei  paesi che già ne fanno uso, rappresentano e confermano questa  convinzione.

Per quanto ci riguarda,  non  è assolutamente in discussione la validità
 dei vaccini  che
,   peraltro, hanno   consentito la prevenzione  di  tante   malattie,
purtroppo ancora  presenti  in quei paesi  dove i  vaccini non  vengono
somministrati.

           Spesso, però,  pur di negare il  nesso causale, in molte occasioni vengono avanzate ipotesi assolutamente indimostrate  e indimostrabili, al solo scopo  di coprire le responsabilità  per mancata  vigilanza, anche  incolpevole,  dello Stato e  per lui, del Servizio Sanitario  Nazionale. 

          Dare per scontato che ciò che va bene  per cento persone va sicuramente bene  per centouno”, oltre  che falso è anche dannoso.

         Si tratta  semplicemente  di ammettere che l’incidente  può capitare  (forse
in numero  superiore a quello dichiarato  possibile dal Ministero della Salute), e quindi   riconoscere  
il danno provocato, senza  trincerarsi  dietro   la  formula
...presumibilmente genetica...  per non riconoscere il danno.

          Il   nostro,  quindi, non è il  tentativo di  “colpevolizzare” la struttura
sanitaria pubblica i singoli operatori.

Alla  luce di tutto   quanto riportato nella ricostruzione dei fatti con l’anamnesi,   nell’analisi  della  documentazione clinica esistente,  nonché degli aspetti  giuridici legati alla legge 210/92, è possibile affermare  con  ragionevole sicurezza che fra le vaccinazioni cui è stato esposto il  bambino  e la reazione avversa che lo ha colpito a partire dal 15° mese di vita,  esiste
un nesso causale o quanto meno concausale.

 

 

Signor Presidente, con la presente, si segnala che enti istituzionali come la C.M.O.  di  Milano  e  successivamente  il  Ministero  della Salute,
 non abbiano sentito   dal  nostro  punto  di  vista il  dovere  
etico,  professionale,  morale e ancor meno istituzionale, di dare  risposta alla nostra richiesta.

Sia la C.M.O. sia il Ministero della Salute non hanno  minimamente
 preso in considerazione  (per il conseguente  riconoscimento del danno)
 la richiesta, documentata da elementi  che confermano il nesso causale.
 

I risultati dei Test del  DNA sia del  ragazzo,  sia dei  genitori,  escludono una correlazione genetica, e di fatto,  smentiscono  le affermazioni  secondo cui il danno potrebbe essere di natura ...presumibilmente genetica”.

Inoltre, è stato segnalato  che la causa del danno potrebbe essere ricercata nella  somministrazione   dei  vaccini  in  presenza  della patologia   dell’Epatite, come  successivamente dimostrato dalla decisione della dirigente, responsabile dell’ASL, di non sottoporre il ragazzo al richiamo
vaccina le.

 

 

Per queste  ragioni, Signor Presidente sentiamo il bisogno di  rivolgerci a Lei, per denunciare, a nostro  parere,  un comportamento, di enti  pubblici che non solo non si  preoccupano del riconoscimento del danno, ma neanche della ricerca della Verità.

Signor Presidente, Grazie per la cortese disponibilità e per l’interesse che riterrà opportuno voler concedere  a questo appello.

l genitori






Vaccini e disturbi - bambino/a

l FATTI

A seguito di questi nuovi elementi  (test DNA negativi, e della decisione di sospendere i  vaccini in presenza dell’Epatite) inconfutabili,  viene presentata istanza per il  riconoscimento del danno.

Nel mese di Febbraio 2017 viene inoltrata  alla ASST Lariana la richiesta del  riconoscimento  del  danno. La  stessa ASST  Lariana dopo aver  raccolta la documentazione, la invia Alla CMO. La CMO senza prendere  minimamente in considerazione  la richiesta e senza aver visionato  i  nuovi elementi  probanti  il nesso causale, in data 05 03 2018 la respinge.

Successivamente  In  data    24   Aprile  2018  viene  inoltrato   ricorso  al

Ministero della Salute. Il   Ministero, avvalendosi  della decisione della CMO, non prende in considerazione la nostra richiesta.

 

 

Rammaricati della mancata risposta ci chiediamo: come è possibile che la CMO composta  da Militari – e il Ministero della Salute, non sentano minimamente  il   dovere  istituzionale,  di  entrare  nel  merito  della documentazione fornita? Perché respingono la richiesta senza motivazione?

Questi sono organismi dello Stato chiamati ad esprimersi sia sulla tutela della salute, sia sulla ricerca della verità.

 

 

 

Michele Maria, nasce a Como il 29/04/98 presso l’ospedale  Valduce, di Como. Il  bambino cresce regolarmente  ed esegue le cure e profilassi· previste dalle leggi vigenti, svolge una vita regolare e frequenta  l’asilo nido sin dall’età di 8 mesi, cori’ spiccata socializzazione con i  coetanei  e con le maestre a cui è affidato.   All’età   di   15  mesi  circa   (15  luglio  1999)   effettua   il    vaccino pentavalente  (cinque vaccini in dose  unica). A seguito di questo    vaccino si manifesta uno stato  febbrile con  pianto  inconsolabile e diarrea  per circa una settimana,  e si  nota  un peggioramento  statico del  bambino: sta in piedi con base allargata e non cammina più, attività motorie che aveva già acquisito relativamente alla sua età. Alla fine di agosto si manifestano di nuovo gli stessi disturbi con febbre che raggiunge 41 gradi, e il 1 settembre   viene ricoverato presso l’ospedale  Sant’Anna di Como  dove  viene sottoposto ad accertamenti di routine. Senza aver fatto esami più approfonditi (come sarebbe stato opportuno), viene dimesso dopo  4 giorni.

Nello stesso mese (23 settembre) il  bimbo viene sottoposto al vaccino tetravalente.  A seguito di questo ulteriore vaccino il  bambino è molto debole e tende  a reclinare il  capo lateralmente,  e   rotolando cade e non  riesce a stare più in piedi.  Anche le maestre del  nido  ci segnalano  la continua  perdita  di staticità del bimbo, cosa per altro a noi nota.

Comincia così a insinuarsi il sospetto che qualcosa sia successo.


Prendiamo  contatto con  la struttura  locale di  neuropsichiatria  infantile, dove viene  visitato  il 3  gennaio   2000   e  in  quella  sede  viene  stabilita  una  più approfondita diagnosi.

Il   25  febbraio  successivo viene  effettuata   una  Risonanza  Magnetica,  presso

l’Ospedale Sant’Anna, da cui emerge una atrofia cerebellare.

Nel mese di  marzo,  il  primo  ricovero  (che dura  due  settimane)  presso il “C. Besta”  di   Milano,   ospedale   specialistico  per   la   neurologia,    dove   viene confermata  la diagnosi di “Atrofia Cerebellare”.  Il  Bambino viene tenuto sotto controllo   e  monitorato. l   ricoveri  si  ripetono  periodicamente, almeno   una volta  l’anno. Nel 2004 viene effettuata  una biopsia sul muscolo del  bambino, il cui esito non ci viene mai definitivamente comunicato adducendo la tesi che “il campione si era perso nel trasporto verso il laboratorio”.

L’Istituto  Nazionale  Neurologico  C. Besta” in data  25  maggio 2004 certifica la diagnosi: “Malattia  Mitocondriale” (senza però specificarne la causa).

 

 

La causa della atrofia cerebellare che ha colpito  il  bambino  è certamente da ricercare in un “elemento esterno” che l’ha provocata.

Infatti,  come  dice  lo  specialista  in  neuropsichiatria  che  ha  visitato  il bambino,  quando nella  sua  relazione  afferma  che: ...se  si  fosse  trattato  di malattia  genetica  il  bimbo  nell’ararco  di un  anno  sarebbe  andato  incontro  a morte  certa. Invece,  per  fortuna, essendo la malattia  di natura  acquisita essa viene combattuta  e ridotta con la cura, e i risultati si vedono...“.

Affermazioni confermate e mai smentite da chi ha visitato, e ha avuto in cura,

il bambino.      

11.

Sin dal mese di dicembre 1998,  il  bambino  viene seguito, e monitorato,

dal  Centro  di  Epatologia  Pediatrica  della  “Fondazione IRCCS Granda  Ospedale  Maggiore  Policlinico” di Milano, con cadenza  semestrale fino alledi dieci anni circa, e successivamente con una cadenza annuale.

A luglio 2002  il bimbo viene visitato dal chirurgo pediatra del Policlinico

di Bari che, oltre a confermare la diagnosi, riscontra una carenza di “Coenzima

Ql O”, dovuta  al contagio  di un metallo pesante.

Viene  prescritta  una  cura  omeo-tossicologica   atta  ad  eliminare  o ridurre  la presenza  di  un   “corpo estraneo” come  il mercurio. Già dopo alcuni  mesi si cominciano  a  vedere    i   primi  effetti  benefici, e  ne  riscontriamo  gli indubbi effetti positivi.

Successivamente,  ottobre 2002, il  bimbo  viene  visitato  della  clinica

pediatrica   “Bambino   Gesù”  di   Roma   che  conferma   la  stessa  diagnosi   e prescrive la somministrazione  del Coenzima QlO.

Da allora  viene somministrato al bambino  una dose giornaliera  di 200  mg di Coenzima   QlO.   Questo  farmaco   viene   prepa rato   da   u na   farmacia,   su prescrizione  medica  e  su  autorizzazione  dell’ASL di  Como:  autorizzazione rinnovabile  ogni anno.


Fino all’età  di 8/9  anni  il  bimbo,  pur  manifestando sintomi  di miglioramento non  riusciva  a stare  in piedi, e   solo successivamente,  con  (estrema?)  lentezza ha acquisito  la capacità  di deambulazione, sostenuto da  un adulto, o da  ausili meccamc1.

Le visite  mediche  periodiche  evidenziano un continuo, anche  se lento, miglioramento  nelle  staticità  e  nella  deambulazione  (con  evidente soddisfazione di chi gli vuole  bene e degli stessi medici che lo hanno  in cura), anche se  la deambulazione palesa una andatura incerta e ondeggiante.

 

 

Epatite: Il  28  aprile 1999 viene  effettuato il prelievo  sul bambino e il 3 maggio 1999  con  esito:  HCV RNA: POSITIVO. Solo il  26  settembre 2000   la Clinica Pediatrica dichiara: “Si certifica che il bambino Mascolo Michele,  nato il

29 04 1998, è affetto  da infezione cronica da virus HCV (genotipo  7 B), Tale infezione  causa  una  lieve,  costante  elevazione  degli  esami  di  funzionalità epatica”.  In presenza di questi risultati “NON AVREBBERO DOVUTO  ESSERE SOMMINISTRATI  l  VACCINI  DEL  7 5  LUGLIO   1999  E   DEL 23  SETTEMBRE

1999″, come  ritenuto opportuno dalla “responsabile dell’area territoriale prevenzione dell’Asl” nel 2015.

Infatti, nel mese di luglio 2015 il ragazzo  viene  invitato a presentarsi  per  Il  26

di  agosto  2015  presso  lambulatorio ...per  la somministrazione  del richiamo della vaccinazione contro  le seguenti malattie: DIFTERITE TETANO PERTOSSE. In  previsione   di  questo  richiamo   vaccinate,  viene  fatto   presente   alla “Responsabile dell’Area  Territoriale Prevenzione dell’ASL” la volontà di  non sottoporre  il   ragazzo   alle  vaccinazioni,   facendo  presente   quanto  abbiamo dovuto affrontJre  e  sopportare a  causa  dei  vaccini  e  viene  fornita   tutta   la

documentazione in possesso in merito ai danni subiti.

La  responsabile,  preso  atto, chiede,  e dispone, la ricerca degli anticorpi attraverso dei nuovi  prelievi al ragazzo.

Visti gli esiti dei prelievi decide di sospendere le vaccinazioni.

 

 

Mercurio: Il 19   aprile  2001,  viene effettuato un controllo sul dosaggio del  mercurio  sul bimbo  presso il Laboratorio di Tossicologia  Professionale  del Dipartimento di  Medicina  di  Laboratorio della  Clinica del  Lavoro  di  Milano diretta  dal  Prof. Foà. Dagli esami delle  urine   risulta che la dose  di mercurio  è di  almeno 10  volte  superiore   alla  norma. Viene  quindi  effettuato dal  dott. Cavalli (assistente del  prof.  Foà) un sopralluogo nella nostra  abitazione al fine di  verificare  se  nelle  vicinanze   ci  siano   impianti   per   la  produzione o  lo stoccaggio di mercurio.  L’esito fu negativo.

Dopo  qualche   anno questi  controlli   vengono ripetuti   sia  nelle  urine  e  nel

sangue del  bimbo, sia in quelli dei genitori  e gli esiti rientrano nella normalità.


Ricerca “Tipizzazione  Molecolare”  Su richiesta del medico che ha in cura  il   bambino,  il 25  maggio  2004  vengono eseguiti  presso il laboratorio della “Fondazione Centro San Raffaele di Milano” dei prelievi per una “Tipizzazione  Molecola re degli allei  HLA”, per  un dosaggio  degli  anticorpi, come riportato nella documentazione agli atti.

Questi risultati confermano che non vi sono “difetti” genetici  nella struttura

molecolare  del  bambino.  Dati che vengono  confermati  dai  risultati del  DNA

successivamente effettuati.

 

 

Richiesta lotti  vaccinaii: In data 12 marzo 2004  viene inoltrata  all’ASL

richiesta della documentazione relativa ai vaccini somministrati.

Chiediamo  ...che venga  consegnata  la specifica completa  ed  esaustiva delle date  e  dei  numeri  dei  lotti  di  produzione  delle  vaccinazioni  obbligatorie  e facoltative  eseguite  al proprio  figlio,  nonché  l’indicazione  del  nome commerciale e delle ditte  produttrici dei vaccini somministrati, entro  15 giorni dalla  presente. Nel  caso  fosse impossibile  produrre  tale  documentazione, si chiede di fornire spiegazione  per iscritto, entro  15 giorni dal ricevimento della presente... …..

In data 25 marzo 2004  riceviamo:

 ...Con  riferimento  alla  sua  richiesta  pervenuta  in  data   12  marzo  u.s. si

trasmette  in allegato  la scheda vaccina/e relativa al bambino…… La scheda non  riporta i dati relativi al nome  commerciale  e numero  di lotto  dei vaccini utilizzati. poiché i registri vaccina/i cartacei risultano smarriti a seguito di ripetuti traslochi  degli y-ffici afferenti a tale servizio. Solo per i nati dall’anno  7 980 è in uso una registrdzione informatizzata  che a partire dall’anno  2000   consente di avere la dis ponibilità di tutti i dati. A partire dall’anno  7 980, per i nuovi nati, è in uso una registrazione informatizzata  che ha subito nel corso degli anni una progressiva  evoluzione   con  registrazione  dei  dati  in  maniera  via  via   più completa,  fino a permettere dall’anno 2000- di avere la disponibilità di tutti i

dat1. .....

Lettera firmata da “Il Direttore  Distretto di Como  e il Dirigente Responsabile

U.O. Prevenzione Distretto di Como.

 

 

Richiesta riconoscimento danno:  Nel mese di marzo 2006  avviamo  la procedura   per   il riconoscimento   dei   benefici  previsti  dalla  legge  210/92 inoltrando All’ASL  la relativa  documentazione. A distanza  di  un anno  circa, considerata    la   mancanza.   di   riscontro   provvediamo   ad   un   sollecito   e, finalmente, l’iter burocratico inizia il suo percorso.

11  2 ottobre 2007  veniamo convocati  e ci rechiamo a  Milano   per sottoporre il   bambino  a  visita  medica  presso  la C.M.O.  (Commissione  Medica Ospedaliera).


Ci accoglie un  medico  militare, al quale  esponiamo i  fatti fin qui vissuti. Pur avendo tutta  la documentazione sanitaria fornita,  fa domande circa i  tempi  e le somministrazioni  dei  vaccini  e  chiede  di  conoscere  la vicenda  anche  sul piano   umano   (dichiara  di  essere  padre   di   un  bambino   piccolo  e  quindi comprensivo del  nostro  stato  d’animo). Ci esprime  solidarietà  e ci comunica che l’esito della decisione sarà inviata a domicilio.

Circa quaranta  giorni dopo arriva la comunicazione dell’esito.

 

 

La   C.M.O.  dichiara  che  il   bambino   è   affetto   da  atassia  cerebellare”,  e aggiunge che   ... dalla  infermità o lesione di cui ai punti  1  e 2 del precedente quadro A è derivata  la seguente MENOMAZIONE PERMANENTE DELL’INTEGRITA’  PSICO-FISICA “ORGANO NEUROLOGICO”.   ASCRIVIBILE ALLA 1 “‘ CATEGORIA della tabella  “A”, allegata  al D.P.R. 30 dicembre  1981, nr. 834.

La C.M.O. nella sua esposizione dichiara e afferma:

STATO ATIUALE: Linguaggio difficoltoso, deficit cognitivo,  evidente  disturbo

dell’equilibrio  e della deambulazione.

ESAME  OBIETIIVO:     soggetto     in    buone     condizioni     di                 nutrizione          e sanguificazione. Si prende atto  della documentazione sanitaria allegata. GIUDIZIO DIAGNOSTICO: Atassia cerebellare.

Inoltre:  Si   da  atto   che  è  presente  il medico  di  fiducia,  che  ha  formulato

osservazioni: ...la diagnosi  non  è solo di Atassia ma anche di coinvolgimento di  tutti   i sistemi cerebrali,  sia in fase acuta  che cronica  come  è  tipico  delle encefaliti  post vaccina/i”.

Ciò nonostante·ila C.M.O. afferma ...non si ritiene sussistere nesso di causalità

tra le vaccinazioni  obbligatorie e la infermità di cui al giudizio diagnostico”.

Queste le dichiarazioni.

 

 

Successivamente,  in  data   10/12/2007  presentiamo   istanza  di  ricorso avverso  il giudizio della  C.M.O.  al  Ministero  della Salute. Il  17 marzo  2009 viene   recapitata   la  risposta:   “In  riferimento   al  ricorso   proposto  in  data

10/12/07  dal Sig. Mascolo  Francesco, in nome  e per conto  del figlio Mascolo Michele  Maria,   si   trasmette   copia   del   D.M.  del   23/02/2009,  con   esito negativo...

Anche in questo  caso, il  ministero evita  di entrare  nel merito  delle cause che

hanno  prodotto il danno.

 

 

DNA “TEST NEGATIVO””. In data  18 febbraio  2014  il ragazzo  viene visitato  dal  dott. Stefano  D’Arrigo del  “C. Besta” di  Milano.  In quella  sede viene concordato un ricovero.

Dal 27/6 al 3/7 2014 il  ragazzo viene ricoverato  presso il “C. Besta” .


Il  medico, dott. Stefano  DArrigo del “C. Besta” di Milano,  visti i  risultati diagnostici   del   ragazzo,   nell’eventualità  di   un   possibile  danno  genetico, dispone  la ricerca del DNA.

Lesito del DNA (data campione  01/07/2014 data  referto 03/10/2014)  è: “TEST NEGATIVOn. Ciò conferma  che non  vi  sono  modificazioni genetiche che possano essere correlate alla patologia  di cui il ragazzo è effetto.

Inoltre, su richiesta del  medico  (richiesta facoltativa)  viene  effettuata  la ricerca del DNA di entrambi  i  genitori: data  prelievi dei campioni:15/10/2015, data  consegna  referto  05/08/2016: Anche in questo  caso l’esito è: “TEST NEGATIVO. Tutto ciò conferma che non ci sono modificazioni genetiche  (sia nel  DNA del  ragazzo,  sia in quello  dei  genitori),  e  che  il  “presumibilmente genetico” è falso, quindi da escludere.

Per tanto  la patologia  non può che essere stata causata dai vaccini. Questi i fatti.

 

 

Ciò che più ci indigna,  è che in un paese civile, che pone al centro della Costituzione  la tutela  della   salute e la dignità della  persona,  è che la CMO composta  da Militari e il  Ministero della Salute, non  sentano  il dovere istituzionale, etico e professionale, di entrare  nel merito della documentazione fornita.  Questi  sono  organismi  dello  Stato  chiamati  ad  esprimersi  sia  sulla tutela della salute, sia sulla ricerca della verità.

Perché viene respinta la nostra richiesta senza motivazione?

 

 

Per  quet      ragioni,   sentiamo   il    bisogno   di   rivolgerei  a   Lei   Signor Presidente,  per denunciare  il  comportamento (da noi ritenuto  non  adeguato) di chi non si preoccupa  della ricerca della Verità. E il ricorso alla Sua autorità  è frutto della totale e convinta fiducia nelle Istituzioni che operano sempre nell’interesse  del  cittadino,  che  è il  “soggetto” principale  dei  valori costituzionali.

 

 

Signor Presidente, Grazie per la cortese disponibilità e per l’interesse che riterrà opportuno voler concedere  a questo appello.

 

 

l genitori

 

“…Alla luce di tutto quanto riportato nella ricostruzione dei fatti con l’anamnesi, nell’analisi della documentazione clinica esistente, nonché degli aspetti giuridici legati alla legge 210/92, è possibile affermare con ragionevole sicurezza che fra le vaccinazioni e la reazione avversa, esiste un nesso causale, o quanto meno concausale.”

Vaccini e disturbi - siringa

“…Pur di negare il nesso causale con i vaccini, in molte occasioni vengono avanzate ipotesi assolutamente indimostrate e indimostrabili, al solo scopo di coprire le responsabilità per mancata vigilanza, anche incolpevole, dello Stato e per lui, del Servizio Sanitario Nazionale.”

…Si tratta semplicemente di ammettere che l’incidente può capitare (forse in numero superiore a quello dichiarato possibile dal Ministero della Salute), e quindi riconoscere il danno provocato, senza trincerarsi dietro la formula “…presumibilmente genetica…” per non riconoscere il danno.

Vaccini e disturbi - sito

In un paese civile, quale il nostro pretende di essere, riconoscere un errore, anche quando non c’è dolo, non può essere motivo di scandalo ma l’occasione per correggere eventuali distorsioni nelle procedure e nelle somministrazioni di farmaci, come appunto sono i vaccini.