Considerazioni

Considerazioni

Non è assolutamente in discussione la validità dell’obbligatorietà dei vaccini […].
Si tratta semplicemente di ammettere che l’incidente può capitare e quindi riconoscere il danno provocato.

Troppi interessi, a cominciare soprattutto da quelli economici, ruotano attorno ai vaccini.

Da tutta questa vicenda vogliamo trarre un utile insegnamento.

L’esperienza che abbiamo vissuto, e che continuiamo a vivere, ci porta sicuramente a riflettere sul comportamento umano.

Spesso siamo portati a credere che sono le “istituzioni” che non funzionano. Forse, in diversi casi, questo è vero.

Comunque, non è nostra intenzione porre in discussione, o sotto accusa, questa o quella categoria professionale, ma attirare l’attenzione su come, spesso, la superficialità del comportamento umano (anche di Medici, Magistrati, funzionari pubblici ecc…), danneggia l’utente-cittadino.

Quello che qui vogliamo sottolineare è come queste persone, che devono applicare le legge e i regolamenti, le interpretano e le applicano secondo la “loro” volontà. Magari secondo la “loro” formazione ideologica e a volte anche politica, o ancora peggio, secondo la loro convenienza ed interesse che da tale comportamento ne può derivare.

Spesso vengono sottovalutati gli effetti che le loro azioni possono determinare su altre persone.

Qui cerchiamo di raccontare i fatti, e se necessario, porre qualche interrogativo.

Le risposte però vanno anche ricercate in altre motivazioni che non sono solo di carattere medico scientifico.

Ci rendiamo conto che il riconoscimento del danno da vaccino (nel nostro caso provocato dal mercurio, che in quel periodo veniva tranquillamente usato dalle case farmaceutiche), comporta una serie di considerazioni, quali:

– aprire le porte alle numerose richieste di risarcimento,

– chiamare in causa anche le stesse case farmaceutiche che hanno prodotto quei vaccini.

– Le ASL che devono applicare maggiori controlli, verificare che non ci siano controindicazioni con eventuali patologie di cui il destinatario dei vaccini potrebbe essere affetto.

– Ma, soprattutto, si teme l’apertura di un dibattito sulla obbligatorietà dei vaccini.

Questi sono temi che non possono essere scaricati sul cittadino-utente danneggiato.

Non è eticamente corretto nascondersi dietro la formula “…presumibilmente genetica…”.

La salute dei cittadini viene prima di altre considerazioni, anche di carattere economico.

Occorre maggior coraggio, a cominciare dalle istituzioni preposte, con onestà etica, morale, professionale, e anche politica, affrontare il tema dei vaccini.

Può succedere (e succede) che, ci siano “soggetti” portatori di patologia che a contatto con alcuni vaccini sviluppano danni i cui effetti collaterali spesso non sono noti, o sottovalutati.

Ecco perché – quella dei vaccini – è una materia da non sottovalutare. A maggior ragione quando si tratta di un bambino o di un anziano, ancorché fragile e privo degli anticorpi necessari.

La scarsa conoscenza degli eventuali effetti collaterali dei vaccini, può indurre anche a situazioni sgradevoli.

Non si tratta di essere contrari, ma di approfondire le conoscenze e gli effetti collaterali che ne possono scaturire.

Non tutti i “soggetti” possono essere predisposti a ricevere quel “tipo di farmaco” (i vaccini sono farmaci), a maggior ragione quando i destinatari sono i bambini e gli anziani.

Purtroppo, quando si ha a che fare con i grandi numeri, si rischia di sottovalutare l’aspetto individuale.

Per questo occorre anche conoscere clinicamente la persona a cui il vaccino è destinato.

 

Vaccini e disturbi - bambino/a

Dare per scontato che “ciò che va bene per cento persone, va sicuramente bene per centouno”, oltre che falso è anche dannoso.

Ogni persona umana è unica nel suo genere, anche sul piano fisico-biologico-genetico.

Difficilmente gli “utenti” vengono informati di eventuali rischi che si possono correre anche con i vaccini.

– Chi ha il compito di informare che quella tale patologia è in contrasto (o peggio dannosa) con la somministrazione del vaccino?

– Chi si preoccupa di informare degli eventuali effetti collaterali?

– A chi attribuire la responsabilità di eventuali danni da vaccino?

Il servizio sanitario non sembra essere ben disposto a rispondere a queste domande. Salvo far firmare qualche liberatoria.

Ecco, a queste domande occorre dare risposta.

Sono queste responsabilità che vogliamo far emergere.

Certamente non con spirito di rivalsa, ma con la consapevolezza che la salute, bene primario di ogni singola persana, va sempre tutelata.

Quello che qui viene riportato non sono opinioni, ma fatti concreti.

Come riportato dai fatti fin qui esposti, l’affermazione della CMO “…..presumibilmente genetica…” non è veritiera né convincente. Anche perché “…il presumibilmente…” non esclude la responsabilità dei vaccini.

E poi ci sono i risultati della tipizzazione molecolare del San Raffale e del DNA del ragazzo e dei genitori che affermano che non ci sono difetti genetici.

E ancor più evidente è l’affermazione del Neurologo quando dichiara: “…Il decorso delle Atassie degenerative (come anche delle Atassie mitocondriali) che esordiscono in questa fascia di età, invece, è invariabilmente severo, con una rapida o lenta evoluzione verso la morte. Vi è, cioè, un’evoluzione che è l’opposto di quella del nostro caso…”.

Questa affermazione non è mai stata messa in discussione o smentita. Nessun medico, che ha visitato il bambino e/o preso visione di detta relazione, ha mai manifestato parere diverso da quello quì esposto.

Per fortuna, nel nostro caso, si tratta di danno acquisito: la conferma ci è testimoniata dal fatto che con le cure appropriate (e costi umani e materiali non indifferenti), si è riusciti a migliorare la situazione clinica, e i benefici sono evidenti.

Certamente le motivazioni che stanno alla base della precisa volontà di non voler riconoscere il nesso causale con il danno da vaccino, non sono di ordine medico.

– Il riconoscimento del danno da vaccino rischia di aprire un dibattito sia sulla loro obbligatorietà, ma soprattutto, sulla loro totale sicurezza.

– Il riconoscimento del danno da vaccino comporta un indennizzo per il danno provocato.

– Ma comporta anche una maggiore responsabilità della struttura sanitaria pubblica, come le ASL che devono esercitare maggiori controlli sui vaccini e accertarsi che non ci siano contro-indicazioni con eventuali patologie di cui il destinatario potrebbe essere affetto.

– Ma soprattutto chiama in causa la responsabilità delle case farmaceutiche che hanno prodotto, e producono, i vaccini.

Ecco perché è molto più comodo trincerarsi dietro la formula “presumibilmente genetica” per non ammettere le proprie responsabilità.

E intanto i danneggiati si arrangino.

Fa specie che ogni volta che si tenta di evidenziare il nesso causale con i danni provocati dai vaccini si parla subito di “ malattie genetiche o sconosciute” anche quanto i fatti smentiscono queste affermazioni.

Spesso, anche nel campo della salute, gli interessi economici (come nel caso dei vaccini) influiscono e condizionano il dibattito su una materia delicata come la salute. Le cronache che parlano di possibili presunte morti a causa dei vaccini, rappresentano una spia da non sottovalutare.

“…Alla luce di tutto quanto riportato nella ricostruzione dei fatti con l’anamnesi, nell’analisi della documentazione clinica esistente, nonché degli aspetti giuridici legati alla legge 210/92, è possibile affermare con ragionevole sicurezza che fra le vaccinazioni e la reazione avversa, esiste un nesso causale, o quanto meno concausale.”

Vaccini e disturbi - sito

“…Pur di negare il nesso causale con i vaccini, in molte occasioni vengono avanzate ipotesi assolutamente indimostrate e indimostrabili, al solo scopo di coprire le responsabilità per mancata vigilanza, anche incolpevole, dello Stato e per lui, del Servizio Sanitario Nazionale.”

…Si tratta semplicemente di ammettere che l’incidente può capitare (forse in numero superiore a quello dichiarato possibile dal Ministero della Salute), e quindi riconoscere il danno provocato, senza trincerarsi dietro la formula “…presumibilmente genetica…” per non riconoscere il danno.

Vaccini e disturbi - sito

In un paese civile, quale il nostro pretende di essere, riconoscere un errore, anche quando non c’è dolo, non può essere motivo di scandalo ma l’occasione per correggere eventuali distorsioni nelle procedure e nelle somministrazioni di farmaci, come appunto sono i vaccini.