TROPPI SILENZI SUI DANNI DA VACCINI
A proposito
dell’approvazione del decreto sui vaccini. Legge 119/2017 nota come legge
Lorenzin
Il decreto (approvato dal Parlamento) ha certamente il merito di aver suscitato il dibattito, ma non ha affrontato il tema della sicurezza dei vaccini. L’argomento suscita particolare attenzione.
Inoltre, si fa veramente tanta fatica a comprenderne “l’urgenza”.
Il tema però è troppo serio, e non riguarda solo “la libertà” di scelta. Riguarda principalmente la sicurezza dei vaccini. Domanda: se ad un “prodotto” (in questo caso i vaccini) viene garantita una totale e assoluta sicurezza, che necessità c’è di renderlo OBBLIGATORIO?
Non si tratta di essere contrari, ma di approfondire le conoscenze e gli effetti collaterali che ne possono scaturire.
Da qui segue l’esigenza che i vaccini prodotti siano privi di sostanze contaminate e non contaminanti, ma occorre anche conoscere clinicamente la persona a cui il vaccino è destinato.
Ogni persona umana è unica nel suo genere, anche sul piano fisico-biologico-genetico. A maggior ragione quando si tratta di un bambino, ancorché fragile e privo degli anticorpi necessari, quale è un neonato. Sostenere che i vaccini non sono mai causa di effetti collaterali, è una grande falsità. E questo i medici lo sanno molto bene.
Può succedere (e succede) che, ci siano “soggetti” portatori di patologia che a contatto con alcuni vaccini sviluppano danni i cui effetti collaterali spesso non sono noti, o sottovalutati.
Per esempio: un bambino (o un adulto) portatore di epatite ha l’obbligo di sottoporsi a tutti i vaccini previsti da decreto senza incorrere in possibili conseguenze? Chi risponde a queste domande? Questi sono interrogativi a cui il decreto non fa riferimento. Ecco perché – quella dei vaccini – è una materia da non sottovalutare.
Non tutti i “soggetti” possono essere predisposti a ricevere quel “tipo di farmaco” (i vaccini sono farmaci), a maggior ragione quando i destinatari sono i bambini e gli anziani.
Purtroppo, quando si ha a che fare con i grandi numeri, si rischia di sottovalutare l’aspetto individuale.
Fa specie, e un po’ preoccupa, che alcuni medici non si pongano il dubbio, o sottovalutano le possibili conseguenze. Le certezze, anche nel campo medico-scientifico, espresse con troppa sicurezza, un po’ allarmano.
Il bisogno di verità e la continua ricerca, rappresentano la base formativa di un medico e di uno scienziato, anche nel campo della medicina. Anche la medicina – come gli stessi medici sanno – non è una scienza esatta.
Ammettere che l’incidente può capitare (forse in numero superiore a quello dichiarato possibile dal Ministero della Salute), e quindi riconoscere il danno provocato, è prova di onestà etica, intellettuale e scientifica.
In un paese civile, quale il nostro pretende di essere, riconoscere un errore, anche quando non c’è dolo, non può essere motivo di scandalo, ma l’occasione per correggere eventuali distorsioni nelle procedure di produzione e nelle somministrazioni di farmaci, come appunto sono i vaccini.
E’ questo che ci sprona, e ci sostiene, nella ricerca della verità.
Si, perché l’errore può capitare, basta saperlo, e volerlo, riconoscere. E’ il non volerlo riconoscere che preoccupa.
Ci rendiamo conto che il riconoscimento del danno da vaccino comporta una serie di considerazioni, e responsabilità, quali: aprire le porte alle numerose richieste di risarcimento; chiamare in causa anche le stesse case farmaceutiche che hanno prodotto quei vaccini; definire competenze e compiti delle ASL che devono applicare maggiori controlli; verificare che non ci siano controindicazioni con eventuali patologie di cui il destinatario dei vaccini potrebbe essere affetto.
Ma di tutto questo non vi è traccia nel decreto.
I possibili danni da vaccino sono temi che il Servizio Sanitario Nazionale deve affrontare, e che non possono essere liquidati semplicemente trincerandosi dietro la formula “…presumibilmente genetica…” per non riconoscere il danno (anche di fronte all’evidenza dei fatti, come il DNA). Come si vede, l’urgenza del decreto, non fa emergere tutte le problematiche legate alla sicurezza dei vaccini. Viene da domandarsi: perché? Questi sono fatti, non opinioni.
Non si tratta, quindi di essere contrari ai vaccini, Ma si chiede che siano sempre più sicuri.
Auguriamo a tutti i componenti il Governo, a tutti i parlamentari, a tutti gli operatori sanitari, a tutti gli opinionisti, a tutti i produttori di vaccini, che hanno votato e che condividono il decreto sulla obbligatorietà dei vaccini, di non dover mai cambiare la loro opinione su questo argomento. Perché, altrimenti vorrebbe dire che anche loro, direttamente o indirettamente, sono stati coinvolti dai danni da vaccini. Non è la scelta di un voto politico, o di una opinione, che garantisce la totale e assoluta incolumità dei vaccini. Dare per scontato che “ciò che va bene per cento persone va sicuramente bene per centouno”, oltre che falso è anche dannoso. Questo, i medici scrupolosi lo sanno molto bene. Applicare la legge è un diritto, ma cercare la verità è un dovere. Infatti: “La giustizia (del cristiano) non dipende dalla semplice osservanza della legge, ma dal fatto che è nel cuore che si decide l’atteggiamento più vero e più radicale dell’uomo, è lì che bisogna portare l’attenzione e la scelta. Questa è la superiore esigenza della legge”. Grazie per avermi consentito queste, pur brevi, considerazioni.
Domanda: se ad un “prodotto” (in questo caso i vaccini) viene garantita una totale e assoluta sicurezza, che necessità c’è di renderlo OBBLIGATORIO? Non sarà, per caso, che l’unica, totale sicurezza (del decreto) è quella di garantire la tutela delle entrate nelle casse delle aziende produttrici dei vaccini? Purtroppo, spiace ricordare che il decreto non si preoccupa, nè prevede, le responsabilità della struttura sanitaria – e ancor meno dei produttori – quando si verificano danni da vaccino. Come pure definire le responsabilità della struttura sanitaria in merito alla ricerca di eventuali patologie che i possono essere in contrasto con i vaccini. Per esempio, un bambino (o anche un adulto) portatore di Epatite può essere sottoposto a tutti i vaccini previsti dal decreto senza andare incontro a spiacevoli conseguenze? Chi risponde a questa domanda? Forse i parlamentari che hanno votato, così frettolosamente il decreto, non si sono resi conto che NON è la loro obbligatorietà a renderli più sicuri. I vaccini prima di essere obbligatori devono essere sicuri. E’ questo il tema (sollevato), che il decreto non ha affrontato. Non si tratta di essere contro i vaccini, ma di renderli più sicuri. Solo chi è stato colpito dai danni da vaccino, sa capire quanto sia urgente renderli sempre più sicuri.

“…Alla luce di tutto quanto riportato nella ricostruzione dei fatti con l’anamnesi, nell’analisi della documentazione clinica esistente, nonché degli aspetti giuridici legati alla legge 210/92, è possibile affermare con ragionevole sicurezza che fra le vaccinazioni e la reazione avversa, esiste un nesso causale, o quanto meno concausale.”

“…Pur di negare il nesso causale con i vaccini, in molte occasioni vengono avanzate ipotesi assolutamente indimostrate e indimostrabili, al solo scopo di coprire le responsabilità per mancata vigilanza, anche incolpevole, dello Stato e per lui, del Servizio Sanitario Nazionale.”
…Si tratta semplicemente di ammettere che l’incidente può capitare (forse in numero superiore a quello dichiarato possibile dal Ministero della Salute), e quindi riconoscere il danno provocato, senza trincerarsi dietro la formula “…presumibilmente genetica…” per non riconoscere il danno.

In un paese civile, quale il nostro pretende di essere, riconoscere un errore, anche quando non c’è dolo, non può essere motivo di scandalo ma l’occasione per correggere eventuali distorsioni nelle procedure e nelle somministrazioni di farmaci, come appunto sono i vaccini.