“Un caso” specifico

Un caso specifico da conoscere

I fatti:

Il bambino nasce nel mese di aprile 1998. A dicembre dello stesso anno viene riscontrato al bimbo una positività sierologia per l’epatite “C”, quasi certamente avvenuta durante il parto cesareo, essendo venuto a contatto con il sangue della madre affetta da epatite “C”.

Il bambino cresce regolarmente ed esegue i vaccini previsti dalle leggi vigenti, svolge una vita regolare e frequenta l’asilo nido sin dall’età di 8 mesi, con spiccata socializzazione con i coetanei e con le maestre a cui è affidato.

All’età di 15 mesi circa, effettua il vaccino pentavalente (cinque vaccini in dose unica), dopo qualche giorno si manifesta uno stato febbrile con pianto inconsolabile e diarrea per circa una settimana. Ai primi di settembre (circa quaranta giorni dalla data del vaccino) si manifestano di nuovo gli stessi disturbi e si decide il ricovero presso l’ospedale dove viene sottoposto ad accertamenti di routine. Senza aver però fatto esami più approfonditi viene dimesso dopo 4 giorni.

Nella cartella clinica  (di cui agli atti) non vengono segnalati particolari patologie degne di considerazione,  o sfiorato il sospetto di un possibile danno da vaccino. Il bambino però non riesce più a stare in piedi, è molto debole e tende a reclinare il capo lateralmente. 

Nello stesso mese di settembre, il bimbo viene sottoposto al vaccino tetravalente. In concomitanza e a seguito di questi due vaccini si nota un peggioramento statico del bambino: non sta più in piedi e non cammina più, attività motorie che aveva già acquisito relativamente alla sua età (come dimostrano alcune foto che lo ritraggono), rotolando cade e non riesce a stare più in piedi.

Anche le maestre del nido segnalano la continua perdita di staticità del bimbo, cosa per altro a noi nota.

Comincia così a insinuarsi il sospetto che qualcosa sia successo.

Prendiamo contatto con la struttura locale di neuropsichiatria infantile, dove viene visitato, e in quella sede viene  stabilita una più approfondita diagnosi.

Il 25 febbraio 2000 viene effettuata una Risonanza Magnetica, presso l’Ospedale Sant’Anna, da cui emerge una atrofia cerebellare.

Se fossero state eseguite più approfondite analisi durante il ricovero di settembre (come per esempio la Risonanza Magnetica), ed effettuate ricerche di eventuali e possibili danni da vaccino, avremmo evitato la vaccinazione successiva ed eventualmente contenuti i danni che poi si sono manifestati.

Ma nessuno ci ha mai detto di questa eventuale possibilità.

Inizia così il calvario.

Vaccini e disturbi - bambino/a

Nel mese di marzo, il primo ricovero (che dura due settimane) presso il “C. Besta” di Milano, ospedale specialistico per la neurologia, dove viene confermata la diagnosi di “Atrofia Cerebellare”. Il Bambino viene tenuto sotto controllo e monitorato. I ricoveri si ripetono periodicamente, almeno una volta l’anno. Nel 2004 viene effettuata una biopsia sul muscolo del bambino, il cui esito non ci viene mai definitivamente comunicato. La pediatra che ha in cura il bambino, dopo diversi solleciti fatti al laboratorio di analisi, si sente dire che il “campione” Bio-piotico non è mai arrivato, forse scambiato o perso durante il trasporto.

In data 25 – 05 – 2004 “L’Istituto Nazionale Neurologico C. Besta” certifica la diagnosi: “Malattia Mitocondriale” senza però specificarne la causa.

Nel mese di ottobre 2007 Il bambino (oramai ragazzo) viene ricoverato presso la Clinica Pediatrica di Pisa “Stella Maris”.

Esami eseguiti durante il ricovero:

  • Elettromiografia arti inferiori (muscolo tibiale anteriore) e arti superiori (muscolo interosseo): nella norma
  • Velocità di conduzione sensitiva arti inferiori (nervo surale) e arti superiori (nervo ulnare): nella norma
  • Velocità di conduzione motoria arti inferiori (nervo peroneo profondo) e arti superiori (nervo ulnare): nella norma
  • EEG s/v: normale attività di fondo. Rare anomalie aguzze sulle aree anteriori, lievemente attivate dalla iperventilazione e dal sonno. Attività rapida inabituale sul vertice e sulle aree anteriori, più evidente in sonno.
  • Esami ematochimici di routine: senza significative alterazioni.
  • Biopsia cutanea per dosaggio Coenzima Q: in corso
  • RM encefalo e spettroscopia protonica e fosforica: in corso di refertazione Assenza di lattato in spettroscopia protonica.
  • Acilcarnitine su spot ematico: in corso di studio.   

A seguito di continue richieste dell’esito della Biopsia ci sentiamo rispondere che “…il campione non era più idoneo per gli esami del caso a causa del lungo tempo trascorso…”

Considerati i due episodi relativi alle Biopsie, del “C. Besta” e della “Stella Maris” comincia così ad insinuarsi il sospetto che non si vuole far conoscere la verità, e che interessi diversi (negligenza della struttura sanitaria pubblica, case farmaceutiche?) possano averne condizionato l’esito. Certo, è solo un sospetto, ma non ci sentiamo di pensarla diversamente.

Mercurio

Nel mese di Aprile 2001, viene effettuato un controllo sul dosaggio del mercurio sul bimbo presso il Laboratorio di Tossicologia Professionale del Dipartimento di Medicina di Laboratorio della Clinica del Lavoro di Milano. Dagli esami delle urine  risulta che la dose di mercurio è di almeno 10 volte superiore alla norma. Viene quindi effettuato un sopralluogo nella nostra abitazione al fine di verificare se nelle vicinanze ci siano impianti per la produzione o lo stoccaggio di mercurio. L’esito fu negativo.

Dopo qualche anno questi controlli vengono ripetuti sia nelle urine e nel sangue del bimbo, sia in quelli dei genitori. In questo caso, con esiti che entrano nella normalità.

IL mercurio, quale elemento conservante dei vaccini a basse temperature, già dal 2003 è considerato fuori legge con decreto del Ministero della Sanità. Questa decisione venne assunta a seguito delle considerazioni mediche e scientifiche che a livello sanitario avevano portato a ritenere il mercurio letale per la salute, tanto che paesi come la Francia la Germania l’Inghilterra e gli Stati Uniti avevano provveduto prima dell’Italia a dichiarare il mercurio dannoso, e quindi fuori legge. Va da se, la considerazione che non esistono più in commercio strumenti diagnostici a base di mercurio.

Coenzima

Contestualmente, un chirurgo pediatrico di altra struttura ospedaliera visita il bambino che, oltre a confermare la diagnosi, riscontra una carenza di “Coenzima Q10”, dovuta al contagio di un metallo pesante. Sinteticamente ci viene spiegato che essendo i vaccini elementi vivi, vengono conservati a temperature molto basse per mantenere la loro efficacia e che, all’epoca, veniva usato il mercurio (metallo pesante) quale elemento utile per conservare i vaccini vivi a basse temperature.

Al momento della somministrazione di questi vaccini, nel nostro caso, questo metallo pesante (presente come conservante del vaccino), è entrato in contatto con il vaccino e si è inoculato nel corpo del bambino, andando a ledere e alterare gli organi preposti per il normale metabolismo, provocando la riduzione e l’alterazione della produzione di questo enzima, che ha provocato l’ “Atrofia Cerebellare”.

Il medico prescrive anche una cura omeotossicologica atta ad eliminare o ridurre la presenza di un  “corpo estraneo” come il mercurio.

Già dopo alcuni mesi si cominciano a vedere  i primi effetti benefici. Questa cura continua ancora adesso, e ne riscontriamo gli indubbi riscontri positivi.

In quella circostanza ci viene spiegato che la filosofia della medicina omeopatica, non si limita a “combattere” il male, ma ha la funzione di ricercare e rimuoverne le cause che lo hanno prodotto.

Non è nostra intenzione sostenere alcuna “filosofia medica”. Né pro, né contro l’omeopatia. Per noi contano i fatti.

Successivamente, il bimbo viene visitato  nella clinica pediatrica “Bambino Gesù” di Roma, dove viene conferma la stessa diagnosi, e viene prescritta la somministrazione del Coenzima Q10. Da allora il bambino assume una dose giornaliera di 200 mg di Coenzima Q10.

Questo farmaco viene preparato da una farmacia, su prescrizione medica e su autorizzazione dell’ASL: autorizzazione rinnovabile ogni anno.

Fino all’età di 7/8 anni il bimbo, pur manifestando sintomi di miglioramento non riusciva  a stare in piedi, e solo successivamente e lentamente ha acquisito la capacità di deambulazione, sostenuto da un adulto, o da ausili meccanici.

Le visite mediche periodiche evidenziano un continuo, anche se lento, miglioramento nelle staticità e nella deambulazione (con evidente soddisfazione di chi gli vuole bene e degli stessi medici che lo hanno in cura), anche se quando cammina ha una andatura incerta e ondeggiante.

La cura a base di Coenzima Q10 continua  secondo il parere del medico, e quando si ritiene opportuno, viene modificata e integrata.

Su indicazione dello specialista, il 4 Giugno 2004, vengono eseguiti presso il laboratorio  della “Fondazione Centro San Raffaele di Milano” dei prelievi per una tipizzazione molecolare degli allei HLA, per un dosaggio degli anticorpi, come riportato nella documentazione.

Questi risultati confermano che non vi sono “difetti” genetici nella struttura molecolare del bambino.

 

“…Alla luce di tutto quanto riportato nella ricostruzione dei fatti con l’anamnesi, nell’analisi della documentazione clinica esistente, nonché degli aspetti giuridici legati alla legge 210/92, è possibile affermare con ragionevole sicurezza che fra le vaccinazioni e la reazione avversa, esiste un nesso causale, o quanto meno concausale.”

Vaccini e disturbi - siringa

“…Pur di negare il nesso causale con i vaccini, in molte occasioni vengono avanzate ipotesi assolutamente indimostrate e indimostrabili, al solo scopo di coprire le responsabilità per mancata vigilanza, anche incolpevole, dello Stato e per lui, del Servizio Sanitario Nazionale.”

…Si tratta semplicemente di ammettere che l’incidente può capitare (forse in numero superiore a quello dichiarato possibile dal Ministero della Salute), e quindi riconoscere il danno provocato, senza trincerarsi dietro la formula “…presumibilmente genetica…” per non riconoscere il danno.

Vaccini e disturbi - sito

In un paese civile, quale il nostro pretende di essere, riconoscere un errore, anche quando non c’è dolo, non può essere motivo di scandalo ma l’occasione per correggere eventuali distorsioni nelle procedure e nelle somministrazioni di farmaci, come appunto sono i vaccini.